Presentazione squadre 2019, AG2R La Mondiale
Anche quest’anno la Ag2r La Mondiale potrà concentrarsi su più obiettivi. Nelle ultime stagioni la formazione francese ha dimostrato di potersi fare valere su diversi terreni, piazzandosi nelle corse a tappe più lunghe così come nelle classiche, dalle Ardenne al pavé. Il roster gira sempre intorno a un numero di uomini piuttosto limitato, con tanti comprimari che hanno il compito di appoggiarli per aiutarli nell’ottenere i risultati. Il difetto principale rimane nelle volate, con la penuria di sprinter che evidenzia come la dirigenza preferisca concentrarsi su altri traguardi. Anche per questo il team è uno di quelli maggiormente portati all’attacco, non potendo contare su un velocista di primissima fascia.
Gli uomini più attesi
Il corridore più rappresentativo della Ag2r La Mondiale rimane senza dubbio Romain Bardet. Il francese ha dimostrato di poter essere estremamente competitivo su tutti i terreni più impegnativi: nella scorsa stagione è salito sul podio alle Strade Bianche, alla Liegi e ai mondiali di Innsbruck, oltre al Giro del Delfinato. Tra i capitani più temuti in salita, il Tour de France sarà il suo obiettivo principale anche nel 2019, con la speranza di ottenere il terzo podio nella sua carriera. Ormai una certezza nel panorama internazionale, sarà da prendere in considerazione in tutte le competizioni a cui prenderà parte.
L’altro faro della formazione è Oliver Naesen, a suo agio principalmente nelle classiche del pavé. Il belga non è dotato di uno spunto al pari dei suoi principali rivali, e per questo cerca spesso di anticiparli. In alcuni casi il suo coraggio viene premiato, ma nelle classiche monumento finora non ha avuto la giusta fortuna. Quest’anno ci riproverà senza dubbio, provando anche a mettersi in mostra con qualche azione nel finale delle corse mosse. Insieme a lui attenzione a Silvan Dillier, che dopo l’exploit alla Parigi Roubaix vorrà confermarsi ad altissimi livelli. La squadra può poi contare su un esperto come Stijn Vandenbergh.
Per la prima volta dovrà cercare di tirarsi fuori dal ruolo di spalla Pierre Latour, maglia bianca al Tour de France e finora competitivo nelle corse da una settimana. Ora che non è più considerato tra i giovani, dovrà decidere se diventare un gregario di lusso o provare a mettersi in proprio e vedere quali risultati riuscirà a portare a casa.
Tra chi riesce sempre a mettersi in mostra, spiccano i nomi di Tony Gallopin e Alexandre Geniez. Il cacciatore di tappe ha messo nel mirino il Giro d’Italia, dopo che in carriera ha già conquistato una frazione al Tour de France e una alla Vuelta a España. L’altro transalpino a sua volta si è imposto nuovamente in Spagna dopo aver sfiorato la top ten nella corsa rosa, e potrà essere un uomo fondamentale sia da leader in un Grand Tour sia in appoggio ai tuoi capitani. Per le classiche movimentate, non è da sottovalutare Alexis Vuillermoz, più volte protagonista in Italia e in patria. Tra i fedeli gregari, hanno il potenziale per cercare il colpaccio atleti come Mathias Frank, Ben Gastauer e Hubert Dupont.
Le giovani promesse
Tra le potenziali sorprese di questa stagione, un nome interessante è Nico Denz. Il tedesco si è messo in mostra con un secondo posto di tappa al Giro d’Italia e una top ten agli europei di Glasgow, dove una caduta gli ha impedito di puntare a un risultato migliore. Buon corridore da classiche con qualche difficoltà altimetrica, il classe ’94 ha rimosso il numero “zero” dalla tabella vittorie al Tour de Vendée, e sembra avere le carte in regola per ripetersi.
Dopo il suo primo anno da professionista, si attende il definitivo salto di qualità da Benoit Cosnefroy, adattissimo alle corse da un giorno. Già terzo alla Parigi Tours e nono alla Bretagne-Classic, il classe ’95 può ritagliarsi uno spazio tra i grandi. Anche Nans Peters nella scorsa stagione ha dimostrato di potersi fare valere, con un quarto posto di tappa alla Vuelta a España. Adatto a salite brevi e percorsi vallonati, cercherà la chance di vincere la prima corsa in carriera.
In volata, ha già ottenuto qualche piazzamento ad alto livello il talentuoso Clément Venturini, che rimane uno dei pochi fari di punta della formazione per gli sprint. Segnaliamo infine il giovane Aurélien Paret-Peintre, al suo primo anno da professionista e quindi libero da ogni pressione. In futuro, potrà giocarsi le sue carte sulle Ardenne e nei percorsi mossi.
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